La paternità del termine Combine-painting è di Robert Rauschenberg, artista americano attivo negli anni '60, che abitualmente viene collocato fra i New Dada: un mosaico di tendenze che si rifanno variamente al dadaismo, a Duchamp, a John Cage e che riaffermano l'interesse per l'oggetto.
Sotto questo profilo i New Dada anticipano il Nouveau Réalisme, di poco successivo e la Pop Art.
Sotto questo profilo i New Dada anticipano il Nouveau Réalisme, di poco successivo e la Pop Art.
Ma cos'è la Combine-painting di Robert Rauschenberg se non un modo nuovo di declinare l'Assemblage? la cui paternità si deve a Pablo Picasso e alla sua Composizione con il suonatore di chitarra (1913), in cui il pittore spagnolo applica uno strumento musicale vero a una superficie in cui è sommariamente disegnato un musicista.
Ecco il tratto distintivo della Combine-Painting: la Pittura si accoppia con oggetti tridimensionali.
Questi possono essere "sculture" ma anche oggetti prelevati dal mondo quotidiano come nel caso di Bed, di Rauschenberg (1955): matita, colori ad olio, cuscino, trapunta e lenzuolo. Una tradizione inaugurata da Duchamp con il readymade. Interpretata però da Rauschenberg con un'altro spirito, più "caldo", meno intellettualistico, più ironico.
Questi possono essere "sculture" ma anche oggetti prelevati dal mondo quotidiano come nel caso di Bed, di Rauschenberg (1955): matita, colori ad olio, cuscino, trapunta e lenzuolo. Una tradizione inaugurata da Duchamp con il readymade. Interpretata però da Rauschenberg con un'altro spirito, più "caldo", meno intellettualistico, più ironico.
Su una linea diversa il francese Martial Raysse, esponente del Nouveau Réalisme, che nella sua estetica vicina all'arte pop declina l'incontro fra pittura e oggetto quotidiano nei modi astratti propri del messaggio pubblicitario.
E che dire di Daniel Spoerri, in cui l'estetica delle merci esplode quasi carnalmente nei suoi "quadri trappola", in cui i resti del pasto vengono fissati a una tavola e questa viene ruotata in verticale, in modo da acquisire lo statuto di quadro.
Cabrini e Solidago approdano alla Combine-painting per una via che ha ben poco a che vedere con la "scoperta" dell'universo delle merci o con la pubblicità: un universo che, a differenza di quanto accadeva negli 'anni '60, oggi si può dare ampiamente per scontato e che come tale non può ispirare un'estetica. Condividono però con la Combine-painting e con il Nouveau Réalisme la demistificazione del quadro, svelato nella sua natura di feticcio.
Questa componente anzi in loro è determinante. Essi arrivano infatti alla Combine-painting in polemica con una certa voga, quella del bel prodotto. Che accomuna oggi il pittore legato alla vecchia pratica artigiano-artistica e l'atelier di grido. Un tratto distintivo di quest'ultima produzione è l'inseguimento dell'eccellenza estetica della serialità industriale, visibile innanzitutto nella scelta dei materiali: lisci, immateriali, perfetti.
Cabrini e Solidago approdano alla Combine-painting per una via che ha ben poco a che vedere con la "scoperta" dell'universo delle merci o con la pubblicità: un universo che, a differenza di quanto accadeva negli 'anni '60, oggi si può dare ampiamente per scontato e che come tale non può ispirare un'estetica. Condividono però con la Combine-painting e con il Nouveau Réalisme la demistificazione del quadro, svelato nella sua natura di feticcio.
Questa componente anzi in loro è determinante. Essi arrivano infatti alla Combine-painting in polemica con una certa voga, quella del bel prodotto. Che accomuna oggi il pittore legato alla vecchia pratica artigiano-artistica e l'atelier di grido. Un tratto distintivo di quest'ultima produzione è l'inseguimento dell'eccellenza estetica della serialità industriale, visibile innanzitutto nella scelta dei materiali: lisci, immateriali, perfetti.
Più vicina caso mai all'Arte Povera, anche se meno concettuale e più "narrativa", la Combined painting di Cabrini e Solidago bazzica il quadro innanzitutto per "sporcarlo", sia mediante il loro uso anti accademico del colore e dell'immagine, sia per come contaminano la sacralità del quadro con la futilità dei ninnoli vintage e del ciarpame di poco prezzo.
Un accostamento pittura/oggetto che non possiede certo l'epicità provocatoria e compiaciuta della Combine-Painting di Rauschenberg o di Martial Raysse o di Daniel Spoerri.
(CARINI&SOLIDAGO: Pet) |
Ma non sono più tempi, questi, di epica (vecchia o new...). Checché se ne dica.
Giacché l'epica richiede di credere fortemente. E di credenze forti se ne intravvedono ben poche oggi, nell'universo pittorico e non pittorico dell'occidente.
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